’89 domande a Matteo Cambi – Imprenditore
Nome? Matteo (@matteocambi)
Età? 43 anni
Cosa hai studiato all’università? Non ho fatto l’Università, sono diplomato in italia e poi ho seguito corsi master in Inghilterra e America.
Che superiori hai fatto? Ragioneria.
Cosa non puoi vedere addosso ad un uomo? Sembrerà banale, ma anche io detesto il “Calzino Bianco”.
E ad una donna? Non riesco a concepire lo smalto giallo.
La sera in cui hai speso più soldi per divertirti? Durante un’estate dei primi anni 2000, una sera dovrei aver speso una cifra di 300K circa.
La donna più bella con cui sei stato? Mia moglie.
Una con cui avresti voluto aver a che fare ma con cui non hai avuto successo? L’episodio, che ha dell’incredibile, l’ho ben raccontato nel mio libro “Margherita di Spine”. Lei è Kate Nauta, contrattualizzata per un servizio fotografico per Guru a Los Angeles, con il grande LaChapelle! Dopo una prima frequentazione (prima dello shooting), una volta arrivati sul set (giorni dopo), mi chiede di presentargli il suo boyfriend dell’epoca… Bruce Willis!!! Potevo avere successo? Che dite?
Da molti in Italia sei considerato quasi una rockstar più che uno stilista, tu ti vedi più come uno stilista o più come un imprenditore? Rispondo senza dubbi, mi sento un imprenditore, anzi, ho sempre affermato di non essermi mai sentito uno stilista.
Pensi che se non ci fossero degli ipotetici partner su cui fare colpo, gli esseri umani inseguirebbero così spasmodicamente il successo? Secondo me no.
Per un periodo della tua vita hai avuto la possibilità di godere di quanto di più bello il denaro potesse comprare, cosa hai constatato essere escluso dal poter essere acquistato? Prima la Felicità e poi la Libertà.
Pensi che in determinati ambienti, soprattutto in quelli in cui ritroviamo fama e denaro, vi sia carenza di determinati valori? Forse un po’ si, ma non sono uno da “preconcetti”. Molto spesso credo che si tratti più di debolezze umane e comportamenti sbagliati, più che di vera mancanza di valori.
Il tuo libro, Margherita di Spine, scritto insieme a Gabriele Parpiglia, si apre con una scena in cui ti trovavi in Arizona per disintossicarti nella clinica The Meadows, nota per essere meta di numerose star hollywoodiane. Fra gli ospiti c’era anche Kate Moss, puoi raccontarci qualcosa al riguardo? Nel libro lo spiego bene, posso solo ribadire che la prima volta che ho incontrato Kate, è stato veramente come trovare una persona magnetica.
Se in quel momento ti avessero permesso di scegliere fra una notte con Kate o un pezzo di cocaina cosa avresti scelto? Il pezzo sicuramente, anche perché non ero in grado di scegliere.
È vero che quando c’eri anche tu era venuto a trovarla il cantante dei Primal Scream, nonché ex batterista dei Jesus and Mary Chain, Bobby Gillespie? Può essere, ma non so confermarlo con certezza in quanto i personaggi che venivano a trovare Kate erano veramente tanti e tutti famosi.
Il momento in cui ti sei sentito professionalmente realizzato? L’apice di Guru lo è stato sicuramente….
Cosa commenti rispetto a chi pensa, appoggiando l’ottica wildiana, che più che Guru nella sua esclusività sia la tua stessa vita nel bene e nel male ad essere considerata la tua vera opera d’arte più riuscita? Lo confermo al 100%. E del resto è da considerare anche che sono stato io a creare Guru e non viceversa, e sono anche l’esempio per cui (nel bene e nel male) ho potuto vivere sulla mia pelle che la vita è sempre superiore a qualsiasi artifizio, seppur eclatante.
Ti consideravi un dandy? No, non mi sono mai sentito dandy.
Quanto guadagni al momento? Quello che un consulente qualsiasi, con un’utilitaria qualsiasi, riesce a guadagnare in un progetto in fase di startup.
E nel tuo momento economicamente più florido? Guadagnavo tantissimo, non ho mai saputo veramente il valore, ma avevo diverse carte di credito da poter utilizzare con dei massimali mensili di diverse centinaia di migliaia di euro.
Dove andavi in vacanza da ragazzo? Forte dei Marmi.
E negli anni di Guru? Difficile definire in quel tempo l’idea di “vacanza”, comunque la risposta corretta potrebbe essere: ovunque.
Dove vai in vacanza ora? Oggi ho chiaro il significato di vacanza. Oggi non ci vado, mi ricavo solo qualche evasione con la mia famiglia nei we più liberi, ma sempre vicino casa.
Il tuo sport preferito? Tennis.
Chi tifi? Federer.
Quali droghe hai provato? Purtroppo oltre la cocaina, diverse, ma mai quelle pesanti come l’eroina.
Puoi darci una definizione di arte? Arte è veramente qualsiasi cosa. Qualsiasi tipo di attività che la natura o l’essere umano compie, per esprimere e realizzare qualcosa che altrimenti sarebbe rimasto inespresso o semplicemente nascosto o sconosciuto…
Il tuo stilista preferito di sempre? Tom Ford.
Il tuo stilista contemporaneo preferito? Hedi Slimane.
Uno sopravvalutato? Ce ne sarebbero diversi apparentemente, ma l’esperienza mi ha insegnato che poi quasi nessuno lo è veramente.
L’argomento di cui sei più esperto? Abbigliamento, moda.
Sei mai stato innamorato? Si.
Dove vivi? Parma.
Di dove sei? Carpi.
Che lingue parli? Inglese.
Posto preferito della tua città natale? Piazza Garibaldi in centro storico a Carpi.
Posto preferito dove vivi? Via Nazario Sauro a Parma.
Film preferiti? Top Gun.
Canzoni preferite? Mano a mano di Rino Gaetano.
Band preferite? Coldplay
Libri preferiti? Open di Andre Agassi.
Autori preferiti? Gianfranco Carofiglio.
Pensi che la relazione fra droga e arte sia solo un cliché? Si, qui si potrebbe aprire un dibattito sull’alterazione che provoca la droga, che di conseguenza molti hanno considerato e considerano propedeutica a generare arte. Ma secondo me l’arte non centra proprio nulla con la droga, o almeno non ha alcuna relazione diretta.
Il regalo più costoso che hai fatto ad una donna? Un orologio.
Quanto conta il denaro per rimorchiare una donna? Finché non sei sicuro di te stesso conta tutto, altrimenti non conta nulla.
L’esperienza più folle che hai vissuto? Vedere dall’elicottero sopra casa, la mia Ferrari che stava andando fuori strada, guidata dal mio maggiordomo. Incredibile.
Se sei etero la cosa più hot che hai fatto con qualcuno del tuo stesso sesso, se sei gay con qualcuno del sesso opposto? Essendo etero, e non avendo mai avuto partner dello stesso sesso tolgo molta fantasia a questa domanda, ma direi quindi che devo stringere il cerchio a qualche mio collega, amico o conoscente? Direi un bacio durante un brindisi.
Hai qualche orientamento politico? No, nessuno.
Personaggio politico preferito? Nessuno in particolare, apprezzo i contenuti di Henry Kissinger.
Personaggio storico preferito? Churcill.
Personaggio dello show business preferito? Fiorello.
Puoi definirti con un aggettivo? Timido.
Su che sito guardi i porno se li guardi? Tra amici ridiamo spesso di questa cosa, perché chiedo sempre loro dove trovano il tempo e soprattutto il luogo in cui rilassarsi a vedere i porno… diciamo che non sono il tipo che si rintana in bagno o aspetta che escano di casa i famigliari, non fa per me. Ho un carattere molto meno complesso. Non li guardo e amen.
Serie tv preferite? Casa di carta. Top.
Se fossi un animale quale vorresti essere? Sicuramente un’aquila, per poter vedere dall’alto le situazioni nel loro complesso, e mantenere comunque la vista acuta sui particolari.
Hai mai pagato per fare sesso? Si.
Hai mai preso due di picche? Si.
Hai mai tradito la fidanzata? No.
Hai mai tradito un amico? Si.
Hai qualche rimpianto su cose che avresti voluto fare ma non hai fatto? No.
Hai qualche rimorso per qualcosa che hai fatto ma che avresti dovuto fare diversamente? No.
Hai qualche sogno che stai cercando di realizzare? Si.
La cosa più costosa che hai rubato? Un portacenere in un hotel a NewYork. È stato divertentissimo perché mi hanno spinto a farlo e non è nella mia natura, piuttosto al tempo lo avrei comprato magari a 2000 dollari.
Cosa pensi degli influencer? Essenziali per la comunicazione di oggi.
Se ci fosse stato Instagram negli anni di Guru saresti stato un influencer? Beh, si. Diciamo che non c’è scritto da nessuna parte, e non c’è nulla che lo attesti, ma mi considero certamente forse tra i primi creatori di influencer, soprattutto nel mondo del fashion.
Non pensi che i social media andando a levare ogni genere di mistero e di filtro riguardo ai personaggi famosi facciano perdere di esclusività e di romanticismo al mondo dello show business? No. Ne riducono solo i tempi di consumo.
La ragazza più bella che conosci? Mia moglie.
La persona più intelligente che conosci? Un caro amico, di cui non posso fare il nome, con cui ho passato la mia infanzia e adolescenza. L’ho sempre ammirato perché in qualsiasi situazione lui arrivava sempre qualche passo prima degli altri. Da piccolo, da ragazzo e ora da adulto. Non è conosciuto, non è visibile, ma per me è un sempre stato un vero fenomeno.
Ti reputi intelligente? Si.
A che ora vai a letto generalmente? 21,00.
A che ora ti svegli? 06,00.
Città preferita nel mondo? NY.
Sei dedito al volontariato, hai salvato tutti i posti di lavoro dei tuoi dipendenti all’epoca della bancarotta di Guru, la tua vita a tratti trascende nella letteratura e ti dipinge con i connotati tipici dell’antieroe, da Omero a Byron, se facessero un film sulla tua storia chi vorresti come attore per interpretare te stesso? Tom Cruise o Alessandro Borghi.
E per interpretare tua moglie Stefania? Sandra Bullock o Luisa Ranieri.
Credi in qualche religione? Si, cristiana cattolica.
Di chi vorresti essere amico? Valentino Rossi.
La persona più ricca che conosci? Un saudita conosciuto negli anni 2000.
Qual è la tua posizione rispetto al fatto che mediamente le persone fanno un lavoro che non gli piace per otto ore al giorno, vanno a casa, mangiano, dormono e poi ricominciano la loro giornata successiva alla stessa maniera? Pensi sia sensato questo imprinting che ha la nostra società o vada a svuotare la vita dell’uomo? Diciamo magari che questo “imprinting” non aiuta sicuramente, ma non è sufficiente indicare questo come “il motivo” dello svuotamento, questo è quello che spesso offre la vita, si tratta di capire poi ognuno quale reazione personale mette in campo.
Cosa pensi di quei paesi che stanno iniziando a dimezzare l’orario canonico di lavoro per permettere anche a chi ha è un dipendente di, se non godersi, quantomeno vivere la propria esistenza? Sarebbe una politica corretta, forse poco attuabile in Italia, data la nostra incapacità culturale di programmare, ai nostri spazi, e al nostro tessuto imprenditoriale forse ancora di taglio post-industriale.
Chi è il tuo migliore amico nel mondo della moda? Difficile identificare un “migliore amico” in questo mondo. Ho sicuramente un numero di amici e conoscenze enorme, ma identificarne solo uno faccio fatica… i “migliori amici” li ho tutti fuori dal contesto professionale.
Un personaggio dello show business che frequentavi nell’epoca Guru e che frequenti tutt’ora? Gabriele Parpiglia.
Uno che ti stava sui coglioni? Nessuno in particolare.
Quello da cui col senno di poi ti sei sentito più sfruttato? Come ho scritto nel libro, quando i riflettori si sono spenti sono state tante le persone che improvvisamente sono sparite… direi che a parte gli amici veri in quel mondo, in quegli anni, tutti sfruttavano tutti.
Uno che per te è stato davvero un amico? Forse lui non lo sa, ma sicuramente Daniele Bossari.
La festa della fw più bella a cui sei stato? Dolce e Gabbana, del 2004 credo.
La prima cosa che faresti oggi se vincessi alla lotteria? Farei il giro del Mondo.
La spesa più folle che hai fatto? La più esagerata in termini economici direi che può essere la barca da 50 mt. presa in affitto per 2 settimane, costata più di 250.000 e usata 3 o 4 volte massimo. La più strana invece direi le 30 camicie total white, tutte uguali, acquistate in un’unica volta, ve lo immaginate di uscire da un negozio con 30 camice bianche, tutte uguali? Ancora mi fa ridere.
Quella più stupida? Direi la bicicletta da corsa, ma solo perché era straordinaria, costosissima, ma non l’ho mai utilizzata, mi bastava sapere di averla.
Giochi d’azzardo? No, mai giocato. Non lo capisco.
La cosa che ti piace di più fare? Guidare.
Se le tue figlie volessero lavorare un giorno nello show business le incoraggeresti o preferiresti facessero altro? Genericamente preferirei facessero altro, ma se questo le aiutasse ad esprimere un loro talento sarei disponibile ad affiancarle (tutelandole più possibile).
Il tuo piatto preferito? Lasagne.
Hai qualche fobia? Gli insetti.
Hai mai fatto a pugni? Mai.
Ultimo libro che hai letto? Cronologicamente ho appena riletto Open, altrimenti, un piccolo libro consigliato da un amico di Pesaro dal titolo Fortunati si diventa una splendida fiaba metaforica che racconta come credere in se stessi al di la di tutto. Semplice e potente.
Il tuo brand preferito? Versace.
La cosa materiale più preziosa che possiedi? Un anello di argento con le mie iniziali.
Cosa bevi al bar? Gin Tonic.
Con cosa fai colazione? Cappuccino e brioche.
L’ultimo viaggio che hai fatto? Miami.
La tua giornata tipo? Sveglia alle 6,00, corsa, colazione e lavoro, break pranzo più o meno lungo, lavoro fino cena verso le 19,30 e poi alle 21,00 a letto.
Il tuo miglior talento? Intuito.
Il tuo peggior difetto? Ne ho tanti, tra questi non so quale sia il peggiore, ma sicuramente la fretta mi ha fregato tante volte.
Il modo in cui ti vesti più spesso? Jeans, t-shirt e felpa con sneakers.
Nel mondo della moda ci sono più raccomandati o gente di talento? Non ho dubbi. Gente di talento. Ma fanno più rumore gli altri, per cui la gente pensa che siano di più.
Quante volte ceni al ristorante in una settimana? Sono passato da cenare 7 anni di seguito senza mai mangiare a casa, ad una volta ogni due settimane circa, a parte eventuali esigenze lavorative.
Vai spesso al cinema? No.
Vai mai a vedere mostre d’arte? Mi capita, ma non appositamente.
Artista preferito? Alighiero Boetti.
Se potessi scegliere, in che epoca preferiresti vivere? Medioevo.
Se potessi passare una giornata con un personaggio storico chi sceglieresti? Il genio poliedrico di Leonardo in primis e poi sicuramente uno scopritore come Vespucci.
Quali sono le persone che ti hanno più ispirato? Mandela per l’esempio e la perseveranza. Osho per la vocazione. Alì per l’unicità. Federer per l’equilibrio. Gianni Versace per il coraggio.
Vuoi fare qualche appello? No, vorrei che passasse prima possibile questo momento legato al Covid, per cui dico solo “Teniamo duro” a tutti gli Italiani.
Le tue icone di stile? Gianni Agnelli, Yves Saint Laurent.
Il capo d’abbigliamento per cui hai speso più soldi? Un cappotto, circa 6.000,00 nel 2004.
Il tuo orologio più costoso? Petek Philippe oltre 100K.
Il tuo orologio preferito? Rolex Daytona.
Uno che desideri? Ho avuto la fortuna di possederli quasi tutti, ed oggi non sono più tra i miei desideri, tanto che non li indosso più.
Se potessi scegliere una star come testimonial di Valvola (@valvola.fashion), tua linea di abbigliamento chi sceglieresti? Lenny Kravitz.
Se dovessi scegliere una donna famosa con cui passare una notte chi sceglieresti? Oggi la notte dormo.
Se ti regalassimo un week end in cui poter fare ciò che vuoi e dove vuoi cosa faresti? Prenderei una barca a vela e farei una minicrociera a Ponza con la mia famiglia.
L’insulto e il complimento che ti fanno più spesso su Instagram? Insulti veramente pochi, ma diciamo che è di chi ancora mi collega al periodo di eccessi del 2004/2007 in un paio mi hanno scritto di fargli “schifo”. Complimenti sono tutti verso questa mia capacità di aver pagato, di essermi rialzato e di poter camminare a testa alta.
Un personaggio dello show business che non sopporti? Sinceramente non ho alcun personaggio che detesto, forse per carattere, o forse per attitudine, non sapendo portare rancore, ho un ottimo rapporto con tutti. Con chi oggi non c’è più modo di sentirsi non c’è alcun attrito comunque.
Che cosa vuol dire essere liberi nella società di oggi? Non appartenere a nessun sistema e nessuna dinamica vincolante. Magari molti lettori potrebbero non comprendere questa risposta, ma grazie a Dio ora conosco bene la differenza tra potersi concedere tutto e sentirsi libero, e al tempo anch’io non riuscivo a coglierla. Oggi è una differenza che non confondo più.
Il ricordo più bello della tua gioventù? Periodo delle superiori. Bellissimo, pieno di emozioni positive. Tanti sogni, tutti da realizzare…
Il più grande rimpianto personale e professionale? Rimpianto personale è non aver dato sin da subito valore alla mia famiglia attuale, e parlo di mia figlia e mia moglie. Da un punto di vista professionale invece sicuramente l’epilogo della vicenda Guru.
Hai due figlie, qual’è il più grande consiglio che ti sentiresti di dar loro dalla tua esperienza di vita? Di viverla appieno, stando attente a saper valutare con cura le persone di cui aver fiducia e a cui dar in mano il loro cuore e i loro affetti.
Un consiglio per chi volesse fare il tuo mestiere? Serve tanta pazienza, tanta determinazione, è un percorso lunghissimo, al di la delle tappe che si riescano a bruciare nel mezzo.
Definisci cosa vuol dire essere trasgressivi nella vita? Viverla tutta, sempre ai 100 all’ora, senza accorgersi dei propri limiti mentali, fisici ed emotivi; quindi senza la capacità di rispettarsi ne di rispettare l’ambiente e gli altri vicino a sé.
Pensi che la modella di Gucci che è alle cronache in questo momento sia stata scelta davvero per cercare di dar voce a canoni estetici diversi dal concetto comune di bellezza, oppure pensi che sia stata una manovra di marketing spacciata per etica? Sinceramente mi sono chiesto dove fosse tutto questo scalpore.Quando sei un brand di quel livello, il confine tra ciò che sei e ciò che fai, è veramente sottile, per cui comunque da operatore del settore posso dire che anche saperlo, avrebbe fatto poca differenza, perché direttamente o indirettamente avrebbe portato il messaggio di “quella diversità di canone estetico di bellezza” allo stesso risultato. Credo che Gucci se lo sia neppure chiesto, è un brand di altissimo rilievo e con un’etica incredibile. Chapeau.
A te piace esteticamente quella modella? Si.
Pensi che il perbenismo che osserviamo oggi sia un’effettiva evoluzione sociale o vada a svalutare in virtù della sua forma e dei suoi esponenti il merito del messaggio? Difficile scindere questa risposta, credo che componga un po’ entrambe le sfaccettature della stessa medaglia.
Puoi darci una tua definizione di successo nella società di oggi? Portare a termine i propri progetti, dare spazio alle proprie passioni, realizzando la propria idea di vita, di lavoro, di sport, al di la della levatura e della notorietà degli stessi. A qualsiasi livello.
Puoi dirci quando secondo te una persona è cool e quando invece non lo è? “Cool” è la persona che si pone con un modo di fare proprio naturalmente ricercato, delicato, rispettoso; che sta nel suo ma con il proprio stile, rispettando una naturale capacità di esprimersi a proprio modo, mantenendo un profilo basso nonostante possa essere più o meno seguito.
“Non cool” è la persona che progetta a tavolino una strategia per la quale tenta di ostentare ogni aspetto appariscente di sé, che determina il proprio “modo di essere” derivato dall’attenzione artificiosa che vuol creare attorno a sé.
Quanto importante è essere ricchi nella società di oggi? Dipende dalle aspirazioni che si ha, in generale direi che non è fondamentale, ma potrebbe essere molto importante.
La cosa che ti manca di più della ricchezza che possedevi? Girare senza preoccuparsi delle chiavi.
Pensi che un accrescimento culturale sia sempre un bene per un individuo o pensi che in determinate situazioni si identifichi con una perdita di purezza intellettuale? Non saprei rispondere, perché nel mio modo di comprendere le cose “accrescimento culturale” presume una maggior consapevolezza, e trovo difficile immaginare che la consapevolezza faccia perdere una purezza, anzi, forse aiuta a tutelarla e a scoprirla.
Noel Gallagher ha dichiarato di aver speso più di un milione di euro in cocaina, tu quanto pensi di aver speso in totale nella tua vita? Fenomeno lui. Beh, sicuramente meno.
Ti ricordi in che situazione eri quando ti sei fatto la prima riga da uomo libero dopo il carcere e la comunità? No, non ricordo, non so identificare il momento, è il sistema in cui ero ricaduto.
Quanto sei stato al massimo senza dormire? Sotto effetto della cocaina, come ho scritto nel libro, credo 72 ore consecutive, ma forse qualcosa anche di più.
C’è qualcuno che ti chiama ancora Presidente? Qualche vecchio amico, ma solo in forma affettuosa, per ridere insieme.
Pedrito l’hai più visto? No. Avrei piacere rivederlo, vi avviserò se e quando accadrà.
Puoi descrivere con aggettivo Amur, al secolo Lele Mora? Un amico.
E Terry Richardson? Fenomeno.
E Tato, alias Fabrizio Corona? Un simpatico guascone.
E Flavio Briatore? Un vero imprenditore.
E David LaChapelle? Unico.
E Lapo Elkann? Il più elegante di tutti.
Qual è il tuo pensiero sull’esito dell’esperimento di Banksy in cui ha venduto per pochi dollari le sue opere per strada? Pensi che generalmente agli occhi di un osservatore il valore di un’opera sia dato dal contesto in cui la si vede? “Generalmente” si, ma sicuramente non vale per tutti.
Pensi che sia corretto dire che il mercato dell’arte definisce ciò che è considerabile arte e cosa no? In generale si, a parte alcune eccellenze indiscutibilmente uniche.
Nella moda invece il valore del prodotto è decisamente più tangibile, detto ciò pensi che le dinamiche siano le medesime di quelle del mercato dell’arte, per cui un qualsiasi prodotto se spinto nella maniera adeguata da un brand forte avrà successo indipendentemente dalle sue qualità intrinseche ed estetiche? Dipende da troppi fattori, oggi soprattutto è sempre più complesso, non c’è una regola di base che valga e che possa oggettivamente essere avvalorante per tutti i casi. È un gran casino.
Cosa non ti piace del sistema moda attuale? La velocità.
Un brand per cui ti piacerebbe lavorare? Aspesi.
Nelle ville di Lele Mora a Porto Cervo e a Cortina girava cocaina? No, mai.
Chi erano quelli che facevano più festa di quel mondo? Forse ero io, in quel mondo e in quel periodo tutto ciò che si viveva lo vivevi solo se ne facevi parte.
Se ipoteticamente avessi la possibilità di scegliere fra rivivere la tua vita esattamente come è stata oppure di viverne una diversa all’insegna dell’anonimato e della normalità, cosa sceglieresti? Non rimpiango nulla di ciò che è stato, sarei ipocrita a dire che butterei via tutto, ma sicuramente sarei più attento ad aver cura di me e i miei affetti, tenendo un profilo decisamente più basso.
Puoi dirci qualcosa che nessuno sa di te? Con l’Isola direi che mi sono messo completamente a nudo, in tutti i sensi, non c’è altro…
Il tuo ristorante preferito di Parma? Meltemi.
E in Italia? Il pescatore.
E nel mondo? Nobu Londra.
La cena più costosa che hai pagato? In termini economici abbiamo fatto cene aziendali al tempo che non so neanche quanto abbiamo speso… se invece per “cena” si intende una da solo o in pochi, una volta ho speso qualche migliaia di euro per 4 persone, perché poi il vino incide tantissimo, ed è dura resistere con amici sommelier!!!
Il locale dove hai speso più soldi? Billionaire
Quello in cui hai consumato più droga? Impossibile definirlo, se sei un consumatore dipendente come lo ero io, non tieni il conto di cosa fai e dove.
Non pensi che in alcuni casi i reati finanziari abbiano delle pene troppo alte se paragonate ad altri che coinvolgono personalmente gli individui e la loro sfera fisica? Si, in parte, e qui in Italia poi le pene sono severe ma nulla in confronto a cosa succede in America per esempio. Indirettamente il danno che si provoca con un reato finanziario come quello che ho affrontato io è molto impattante, su aziende, famiglie, persone, per cui è giustamente punito in maniera esemplare.
Quando eri in carcere hai provato ad acquistare droga? No, non ne ero in grado.
Puoi parlarci del tuo nuovo brand? Ve la faccio breve. Nel 2018 mi contattano questi ragazzi di Pesaro, ricevo costantemente proposte di collaborazione, ma loro mi parlano con un linguaggio diverso. Non sono del settore. Parlano di concept, innovazione, startup, comunicazione e non sanno nulla di tessuti. Questa cosa mi stimola. Li vado a conoscere, trovo un progetto straordinario, una città accogliente e persone con grandi doti di visione e buona preparazione imprenditoriale. Ero il loro tassello mancante e loro il mio. Li ho conosciuti e accompagnati in questo percorso fino a diventare il primo fan del progetto. Oggi posso dire di aver trovato prima di tutto dei veri amici, con cui condividere questo sogno, assieme ad un team molto valido. Porto questo progetto con me e dentro di me, cercando di renderlo più diffuso possibile, perché abbiamo tutti bisogno di un messaggio positivo, fresco, e di un’attenzione vera sui bisogni dei ragazzi. Valvola esprime questo senso: “Sii ciò che sei nella tua quotidianità, esprimi i tuoi talenti, il tuo modo di essere e condividilo”.
Se potessi scegliere un lavoro ora che vorresti fare quale sarebbe? Pilota di aerei.
Se non avessi fatto l’imprenditore nel fashion business cosa avresti fatto? Avvocato.
Provi invidia per qualcuno? Se si per chi? No, non provo invidia, i risultati positivi degli altri mi hanno sempre dato una gran carica.
La cosa che più ti fa incazzare nel mondo d’oggi? L’invidia, che vedo limitare troppo spesso relazioni, persone, situazioni, sistemi.
Dove dovrebbe vivere un giovane oggi dai 20 ai 30? Ovunque. Non serve più dire NewYork, Londra o altri luoghi d’effetto. Oggi quello che più importa è mantenere le proprie radici ovunque esse siano e poi girare più possibile.